Il Lagavulin Distiller’s Edition annata 2001, imbottigliato nel 2017 e maturato con una seconda fase in botti di Pedro Ximénez, presenta una gradazione alcolica del 43%. Questo imbottigliamento attira l’attenzione degli appassionati di whisky torbati per la sua capacità di offrire un’esperienza affumicata morbida senza risultare eccessiva. Con una valutazione di circa 5/10, si pone come un’introduzione gentile al mondo dei whisky affumicati.

Un clima diverso

Spesso si pensa che i whisky torbati siano più adatti ai mesi freddi, ma non è necessariamente così. Anche in estate, grazie agli ambienti climatizzati ormai comuni, è possibile gustare un dram affumicato senza che il clima esterno influisca. In questo senso, il piacere di un Lagavulin non conosce stagioni.

Recensione del Lagavulin Distiller’s Edition

Nel 2025, Murdo non cercherebbe attivamente un Lagavulin ufficiale a prezzo pieno: non si tratta di una critica alla qualità, ma di un investimento meno interessante. Tuttavia, grazie a uno scambio con un collega, ha avuto l’occasione di riscoprire questo imbottigliamento senza costi diretti.

Note di degustazione

Naso: Aromi acidi e fruttati con fumo leggero; spicca la nota di pomelo, accompagnata da una sfumatura di salinità costiera.
Palato: Cenere e dolcezza in equilibrio, con frutti secchi non ben identificabili. Finitura piuttosto corta e amarognola, con un accenno di torba umida.
Considerazioni finali: Un whisky morbido e rotondo, ideale per chi si avvicina per la prima volta ai whisky torbati e affumicati.

Un approccio alternativo: il cocktail “Smokey Cokey”

Un esperimento curioso è stato quello di mescolare Lagavulin con Coca-Cola. Al primo tentativo il risultato è stato poco soddisfacente: il rapporto tra whisky e cola alterava l’equilibrio dei sapori. Riducendo invece la quantità di whisky a 30 ml per una lattina di Coca-Cola, la bevanda diventa più armoniosa. Resta comunque una scelta divisiva, visto che molti preferirebbero gustare i due elementi separatamente.